22 ottobre 2015

Sauvignon Blanc: varietale a tutti i costi?

Sauvignon Blanc: varietale a tutti i costi?

Va bene lo ammetto, il Sauvignon Blanc è sempre stato un vitigno a cui non ho prestato troppe attenzioni. Nonostante i numerosi viaggi d'oltralpe non ho mai visitato la Valle della Loira e addirittura durante il 2° livello del mio corso per sommelier (nel lontano 2007) saltai la lezione che all'epoca era Francia 3.

Per questo motivo ho colto al volo l'occasione di approfondire l'argomento con la degustazione guidata di Anna Paola Coppi, con l'aiuto di Livio del Chiaro, organizzata dalla nostra delegazione presso la Divina Enoteca.

Come specificato dalla relatrice, nonostante il titolo della serata (Sauvignon: Italia vs Francia) l'incontro di approfondimento non voleva essere una comparazione diretta tra le due nazioni, quanto piuttosto cercare di capire l'influenza del terroir e del produttore sul risultato finale da monovitigno.

Dopo una parte introduttiva sul vitigno e sui territori di elezione del Sauvignon, sono stati i vini nel bicchiere a fare parlare di sè. Nella batteria 6 vini: 2 Sancerre, 1 Pouilly Fumé , 2  Alto Adige Sauvignon e 1 Venezia-Giulia Sauvignon.

Fin dai primi assaggi l'argomento di discussione principale si è subito rivelato: quanto è presente "il varietale" del Sauvignon, ovvero il famoso sentore di pipì di gatto (o foglia di pomodoro per i più schizzinosi)? Come mai a volte era palese, a volte più di sottofondo e a volte proprio assente? Qui di seguito riporto le mie impressioni:

Cantina Produttori Terlano, A.A. Sauvignon " Winkl" 2013

Intensità aromatica decisa e penetrante, evidentissimo il varietale con la foglia di pomodoro e pietra focaia in primo piano. In bocca il vino è molto avvolgente e grasso con la frutta che si fa più incisiva ed esce dal sottofondo in retrolfattiva. Assolutamente elegante, il sauvignon come-te-lo-immagini, da manuale (forse troppo).

Manincor, A.A. Sauvignon "Lieben Aich" 2013

Sentori vegetali ma con il varietale molto poco percettibile, quasi inesistente. Qui è la frutta (macerata) che predomina e dà carattere con una mineralità che l'accompagna al naso e che irrompe maggiormente in bocca. E' un sauvignon anche questo? Davvero?!?

Keber, Collio Sauvignon Riserva 2012

Qui il varietale si ritaglia il suo bello spazio al naso oltre ad un bel pompelmo e alla pietra focaia. Frutto ben maturo, tropicale quasi. Trova la sua identità territoriale nell'evidente mineralità che è superiore ai precedenti e nel sorso molto polposo. Si riconosce il Sauvignon, ma si riconosce anche il Collio!

Domaine du Carrou, Chêne Marchand, Sancerre 2013

Una percezione netta e intensa di idrocarburi mette di lato le sensazioni varietali di questa etichetta. Smalto ma soprattutto un lieve incenso che ricorda vagamente certi Chardonnay di Borgogna contribuiscono a dare un carattere più distintivo a questo vino che però si rende più banale in bocca con un citrico molto nervoso.

Château de Tracy, Pouilly Fumé 2012

Varietale sicuramente evidente ma ben integrato con un bel ventaglio aromatico molto complesso. Grande finezza e mineralità. Sorso assai appagante e masticabile con una bella evoluzione in bocca. Lungo e sapido. E' avanzata una bottiglia? La porto a casa io!

Pascal Cotat, Les Monts Damnés, Sancerre 2013

Floreale e boisè, qui la tipictà del vitigno si trova più nel citrico e nelle sensazioni minerali affumicate piuttosto che nella foglia di pomodoro. In bocca ancora molto nervoso con un finale leggermente amaricante che stona un poco. E' avanzato un bicchiere di quello prima?

Conclusioni

La questioni "se la pipì di gatto ci debba essere o no" e "se sia piacevole o meno" risultano forse poco interessanti a questo punto. Sicuramente il Sauvignon è un vitigno di cui vi possono apprezzare sia la sua classe e la sua freschezza che vengono dagli aspetti varietali, ma altrettanto interessanti sono i caratteri distintivi e originali che possono derivare dal terroir (molto evidenti nel vino di Keber) o quelli derivanti dalla viticoltura e la vinificazione del produttore (come nel caso di Manincor secondo me).

Sicuramente i Sancerre sono risultati penalizzati anche dall'annata 2013 che non è stata il massimo nella zona e di questo va tenuto conto.

Questa serata mi ha dato uno stimolo forte a cercare di porre più attenzione e interesse in questo vitigno in futuro, insomma dovrò essere meno snob col Sauvignon d'ora in poi.

Lorenzo Sieni
Lorenzo Sieni

Da sempre appassionato di vino anche se ci capisce il giusto, motivo per cui è sempre stato relegato a ruoli amministrativi anzichè tecnici. Imprenditore nel campo delle nuove tecnologie, ma nel finesettimana si destreggia tra vigna e cantina nella piccola azienda di famiglia.

facebook.com/sieni

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