8 marzo 2016

Terre di Toscana IX edizione, 28 Febbraio 2016

Terre di Toscana IX edizione, 28 Febbraio 2016

Lido di Camaiore UNA Hotel Versilia

Apre alle 11 e immancabilmente siamo tra i primi ad arrivare, prendiamo il calice e via dentro prima che arrivi la folla. Già, questa manifestazione oramai ben consolidata richiama, in piena stagione di anteprime, una folla non indifferente di esperti, operatori del settore, giornalisti o semplici appassionati. Ce n’è per tutti!
Il motivo è semplice: le eccellenze della Toscana vitivinicola qui sono tangibili, si toccano con mano e nel bicchiere, tutte insieme, disponibili sempre ad un dialogo e a raccontare il loro lavoro.
Tipicità molto diverse tra loro ma tutte accomunate da un filo conduttore unico: la passione.
In questa grande manifestazione possiamo trovare dal più piccolo viticoltore all’azienda grande e strutturata, per arrivare ai big, a quelli che si vedono da lontano perché hanno la fila davanti al banchino. 
Evito i Brunello, salvo uno che mi attira per le annate vecchie e mi concentro su pochi Chianti che mi interessano, approfittando di piccole verticali o interessanti zonazioni.

Se volete una panoramica ampia del vino in Toscana questo è il posto giusto!
Il dubbio è se parlare dei vini in degustazione o prendere spunto dall’evento per parlare della Toscana vitivinicola e direi che questa seconda scelta è più interessante, visto oltretutto che possiamo verificare la teoria con la pratica.

Il Sangiovese classico

La Toscana è suddivisa da un punto di vista enologico in 2 grandi macroaree. La zona centrale tra la provincia di Firenze e quella di Siena fino agli estremi della provincia di Grosseto dominata dal Sangiovese in svariate espressioni, dal Chianti al Brunello fino al Nobile di Montepulciano o al Montecucco. Poi tutto quello che gli gira attorno fatto per la maggior parte da vitigni internazionali coltivati e lavorati in modi diversi e comunque spesso accompagnati ancora dal Sangiovese.

Si fa presto a parlare di Sangiovese...grosso e piccolo, prugnolo gentile e morellino, tante espressioni diverse legate al territorio di provenienza dove si sono sviluppate le colture.

Supertuscan

Partiamo dal cuore storico del Sangiovese, Firenze e Siena, Chianti, Chianti Classico e i grandi “supertuscan” che si chiamano Flaccianello, Cepparello, Montevertine, tutti presenti in esposizione per la gioia degli appassionati. 

Brunello

E pensiamo ancora al Brunello nelle eccezioni di grandissima eleganza dell’azienda Stella di Campalto, al Nobile di Montepulciano,e agli oramai consolidati tentativi di coltivare Pinot Nero sull’appennino del Podere Fortuna e de Il Rio.

L’influenza Francese…

Anche nel cuore del Sangiovese non possono mancare i vitigni classici bordolesi, a sud della provincia di Siena, a Sarteano, nella Tenuta Trinoro che presenta grandi ma giovanissime eccellenze.

…dalle nostre parti

Ad Arezzo, al lato di Siena e Firenze, ci spostiamo su altri uvaggi come il Syrah, coltivato nella zona di Cortona e in Casentino e sempre il Pinot Nero in Casentino, tra i monti dell’Appennino. In questa area si trovano chiaramente anche produttori di Sangiovese che puntano però su lunghissimi affinamenti per dare un’identità riconoscibile al loro lavoro piuttosto che piccole perle enologiche come il Caberlot, uva ibrida del Valdarno.

Amerighi Stefano - Cortona (AR):

Cortona Syrah 2013 potente al naso e in bocca, frutti di bosco rossi e neri, fragole, lamponi, mirtilli e ribes. Grande estrazione, sottobosco e spezie nere, tabacco profumato. Morbido e rotondo, giovane ed esuberante.

Podere il Carnasciale - Mercatale V.no (AR):

Carnasciale 2013 il fratellino del Caberlot è più fresco e immediato, naso ampio di frutta rossa e note vegetali, la bocca si arricchisce di tabacco, pepe bianco, sottobosco umido. Un po’ irruento ma i tannini di questo vino sono varietalmente molto verdi e avranno tempo di smorzare gli ardori e donare la propria personale espressione.
Caberlot 2012 il frutto in confettura è lo stesso del Carnasciale, ma naso e bocca sono più austeri e i sentori si spostano in modo ancora più deciso sulla parte vegetale dell’erba tagliata, del fieno, fino al peperone verde. Completa il bouquet una bella nota ematica e ferrosa e la polvere del cacao amaro. 

Viogner, Sauvignon ma soprattutto Vermentino

Ci spostiamo sulla direttrice che va da Prato, con i vini storici di Carmignano, figli medicei di Francia e Toscana, passando da Montecarlo verso Lucca con le uve francesi e le esperienze biodinamiche di un distretto che sta crescendo a vista d’occhio. Per finire andiamo sulla costa della Versilia fino a Massa, dove troviamo le eleganti espressioni di Vermentino coltivate in Lunigiana.

Podere Còncori - Gallicano (LU):

Vigna Piezza 2013 Syrah con corpo medio, naso esile di intensità ma elegante, si apre in bocca con mirtilli, ribes e more, pepe e chiodi di garofano, teso e pimpante con un finale amarognolo.
Pinot Noir 2013 naso e bocca aperti e profumati, frutti di bosco croccanti, ciliege, mirtilli, fragoline di bosco e ribes, grande freschezza che chiama volentieri il secondo sorso.

Terenzuola - Fosdinovo (MS):

Colli di Luni Vermentino Vigne Basse 2015 una delle migliori espressioni del vermentino a cavallo tra Toscana e Liguria, fiori bianchi e gialli, una ginestra profumata, frutto intenso dove le mele dominano e un finale fresco, sapido e speziato di pepe bianco.
Colli di Luni Vermentino Sup. Fosso di Corsano 2014 biancospino, susine gialle, mandorle fresche, pesche bianche, pera, gelsomino, un tripudio di fiori e frutta, morbido, fresco, elegante e equilibrato.

Perfino il Tempranillo!

Un’altra direttrice porta da Firenze verso Pisa, zona Chianti DOCG con le varie sottozone. Troviamo una piccola perla a San Miniato con del Tempranillo secolare arrivato chissà quando in Toscana, probabilmente con qualche invasione straniera.

Beconcini Pietro - San Miniato (PI):

IXE 2013 viole, ciliege, vaniglia, finale teso e speziato di pepe nero e chiodi di garofano.
Vigna alle Nicchie 2011 luminoso e intenso, terziari e viole, bocca ampia, liquirizia, caffè, pellame e caramello. 

Infine la costa, da Livorno giù verso la Maremma, da Bolgheri a Scansano, dove il Sangiovese diventa Morellino o i blend francesi si chiamano Sassicaia. I vitigni bianchi e rossi sono quelli francesi, gli stessi che si trovano da Bordeaux al Rodano e si integrano a meraviglia con il terroir calcareo e fortemente minerale di questi terreni. Senza scordarsi dei Vermentini della costa affiancati sempre più da Sauvignon Blanc e Viognier.

Ci sarebbe da scrivere un libro sui vini di questa zona ma sono già in tanti che lo fanno e vi annoierei. Vi lascio invece la nota di un’azienda che lavora ancora bene il Morellino e che si affaccia sui tagli bordolesi con un prodotto interessante.

Terenzi - Scansano (GR):

Morellino di Scansano 2014 frutto rosso fresco e profumato, Viole e rose antiche, tannini morbidi, buona freschezza e sapidità, finale con spezie dolci. 
Morellino di Scansano riserva Purosangue 2013 ciliege, cannella e pepe nero, tannini pimpanti ma sottili, fresco e sapido.
Morellino di Scansano riserva Madrechiesa 2012 frutto fresco e gustoso, fragole e ciliege mature, erbe aromatiche della maremma, speziatura piccante e piacevole tannicità.
Francesca Romana 2011 taglio bordolese, more e ciliege, mirtilli, noce moscata, tabacco dolce, cannella, tannini pimpanti ben integrati nel frutto, note di vaniglia nel finale.

Il tour volge al termine

Abbiamo concluso il nostro tour enologico della Toscana vedendo idealmente posti ricchi di storia e di una bellissima natura, assaggiando vini da uve autoctone e internazionali, di un livello mediamente molto, molto alto. 
Credo che dovremmo imparare a conoscere a fondo questa regione che ci regala in ogni suo angolo delle gustose eccellenze. 
E’ bello acquistare online vini del mondo per scoprire zone nuove, ma provate a prendere il telefono per fissare un appuntamento in cantina e con la macchina andate a trovare vicino a voi chi il vino lo produce prima di venderlo e scoprirete, oltre al vino, tanta professionalità e tanta passione, tanta simpatia e delle ottime bevute.

E come dicono gli americani...bottoms up!

Aldo Mussio
Aldo Mussio

Wine Lover and Champagne addicted. Da tutta la vita si destreggia e sopravvive tra hardware e software di tutte le specie, che sono poi la sua vita imprenditoriale. Ha trovato rifugio nel mondo del vino in tutte le sue declinazioni ludiche e si distrae in vari ambienti “social”.

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