Alla scoperta di un “Abruzzo Segreto”
Navelli è un comune gioiello, situato nell’area del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga; già celebre per lo zafferano (l’oro rosso d’Abruzzo) e centro di numerose iniziative di promozione della cultura e delle tradizioni del territorio, ospita Naturale: la prima fiera del vino artigianale in Abruzzo, giunta alla sua quinta edizione (7-9 maggio 2016).
Per tutti
Si tratta di un viaggio nel mondo del vino, fatto di assaggi liberi e seminari di approfondimento; di una rassegna di grandi vini, unici come le annate, i territori e i vignaioli che li producono; di un incontro tra persone e un’occasione di socialità. Uno stimolo alla riflessione sulla cultura alimentare e del consumo dei nostri giorni. Un vero tributo alla figura del vignaiolo-contadino, ultimo custode degli equilibri naturali e produttore del cibo, dove si riscopre il piacere di tradizioni antiche, sapori e profumi dimenticati.
Una manifestazione che accoglie tutti, curiosi, appassionati ed esperti che hanno in comune la voglia di imparare a conoscere o di approfondire il mondo di vini autentici e di qualità.
La riscoperta del Montonico
La nostra esperienza si è svolta nella giornata di sabato 7 maggio. Dapprima siamo stati impegnati in un seminario dedicato alla “riscoperta” del Montonico (da non confondere con il Mantonico), storico vitigno a bacca bianca ancora coltivato in pochissimi ettari alle pendici del Gran Sasso. Attraverso la presentazione appassionata del Professor Leonardo Seghetti (accademico nazionale dell’olio, del vino e della cucina italiana, autore di oltre cento pubblicazioni divulgative e scientifiche), abbiamo così scoperto uno dei vitigni autoctoni più antichi di questa splendida regione. In particolare lo abbiamo apprezzato nelle versioni 2014 e 2015 di Francesca Valente, giovane produttrice attiva nella zona storica di coltivazione, nel comune di Bisenti.
Dalla grande acidità e dal grado alcolico assai contenuto, il vitigno si presta egregiamente alla spumantizzazione come ha dimostrato un metodo classico del 2012 del Collega Ciccone.
Assaggi in libertà
Tra le varie degustazioni effettuate durante la Fiera ne scegliamo alcune tra quelle che ci hanno più emozionato.
Toscana
Le Boncie
Le Trame 2011
Iniziamo dalla Toscana con Giovanna Morganti dell’azienda le Boncie, straordinaria produttrice di vino, di recente ha fatto scalpore la sua scelta di abbandonare il consorzio del Chianti Classico per imbottigliare come semplice IGT il suo “Le Trame” a partire dall’annata 2011.
Le sue scelte apparentemente così radicali si traducono in un vino in grado di esprimere, allo stesso tempo, complessità straordinaria e semplicità disarmante. Certo coltivare la vigna ad alberello non è mai stato una passeggiata, inoltre un terroir come quello di Castelnuovo Berardenga non è sicuramente tra i più scontati da decifrare ed interpretare.
Molto semplice e goloso il Toscana IGT 5, frutto di un assemblaggio tra il sangiovese e alcuni vitigni complementari della tradizione toscana, quali colorino, mammolo e foglia tonda, rappresenta il classico “vino da merenda” da bere in gran quantità!
Di grandissimo rilievo l’assaggio delle Trame Toscana IGT nella versione 2013, ancora molto giovane con una certa austerità all’olfatto, ma si tratta di una interpretazione verace di sangiovese, dotato di trascinante energia.
Abruzzo
Tra le numerose aziende abruzzesi ci piace segnalare quella della famiglia Ludovico, una mini azienda situata a Vittorito in provincia dell’Aquila, un luogo dove la vite si coltiva da tempo immemorabile. Due i vini prodotti il Montepulciano d’Abruzzo Suffonte, tra i quali segnaliamo l’interessante annata 2013 sapida e dal tannino molto giovane e un assaggio d’annata, ancora molto vitale, la versione 2005. Tra i migliori della sua tipologia il Cerasuolo d’Abruzzo Suffonte, il 2015 è una vera chicca di bevibilità, ma anche le annate precedenti sono splendide e tuttora in ottima forma a dimostrare la plasticità del vitigno Montepulciano e le inaspettate doti di longevità di uno dei migliori vini rosati della penisola.
Sempre dall’Abruzzo arrivano i vini di Praesidium, piccola cantina attiva nella zona di Prezza, un cerasuolo d’autore frutto della vendemmia 2015, molto sapido e con vitale spina acida ci introduce alla degustazione del Montepulciano d’Abruzzo Riserva 2011, seppur giovane il vino ha stoffa da vendere e promette un’importante evoluzione. La vera sorpresa che arriva da questo produttore è la prima edizione di un cru di Montepulciano d’Abruzzo (frutto dell’annata 2009) dedicato alla nonna, Marianna, un vino sapido, ancora giovanissimo che per eleganza e complessità ha pochi eguali nella regione.
Si tratta di un ulteriore innalzamento nel livello qualitativo raggiunto da questa splendida realtà dell’entroterra aquilano.
Sicilia
Ci spostiamo in Sicilia nella zona di Menfi con i vini dell’Azienda Marilena Barbera, una dritta arrivata dagli amici del Gruppo Eventi, il cru da uve grillo Coste al Vento è un piccolo capolavoro nel suo genere, sapidissimo e molto reattivo a centro bocca da abbinare senza indugio con un raffinato piatto di pesce.
Il Rosato da nero d’avola la Bambina ci ha davvero conquistato: fresco, quasi salato e con una beva trascinante, un eccellente compagno per le cene estive.
Più strutturato ma altrettanto affascinante il Ciatù da uve alicante, molto fresco e con una nota amaricante che gli dona piacevole complessità.
Lazio
Chiudiamo con la cantina di Damiano Ciolli, apprezzato viticoltore in quel di Olevano Romano, gli assaggi dei due cesanese il Silene 2014, fresco e incredibilmente beverino e soprattutto del Cirisium 2013 più variegato e complesso ci presentano come meglio non si potrebbe la magia del suolo vulcanico legata a un vitigno, il cesanese, purtroppo ancora non apprezzato come meriterebbe.
Per concludere...
Ci rimane un ricordo indelebile, legato alla magia di questo luogo e una certa malinconia dovuta alla nostra rapida partenza nella giornata di domenica.
Appuntamento all’anno prossimo, in alto i calici e viva la meravigliosa terra d’Abruzzo!
“Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia,
un buon libro, un buon amico”.
Molière (1622 – 1673)
Giovanni D'Alessandro
Innamorato perso della Borgogna e del Pinot Noir, cerca, si spera con successo, di trasmettere la sua passione urbi et orbi.