5 settembre 2016

Azienda Agricola Arrighi

Azienda Agricola Arrighi

L'azienda 

L'azienda agricola Arrighi nasce dalla forza e dallo spirito di Antonio Arrighi che sin dall'età di 14 anni, insieme al nonno, albergatore di riferimento nella zona di Porto Azzuro,
        comincia a percorrere i primi passi tra l'attività imprenditoriale legata soprattutto al forte legame con la sua terra. Fino agli anni '70 l'azienda agricola faceva da supporto all'attività alberghiera della famiglia Arrighi e solo una ventina di anni fa Antonio decide di "mollare" l'attività di 
        albergatore e dedicarsi a pieno regime alla produzione di vino ... si fa per dire ... si, perché Antonio è avventuriero ma razionale e prima di buttarsi a capofitto
        sulla produzione di vino inizia un lungo percorso di studio, ricerca e sperimentazione insieme al C.R.A. di Arezzo che lo vede assoluto
        protagonista nella sperimentazione di varietà alloctone che pochi potevano immaginare. Inizia, quindi, un percorso conoscitivo sul comportamento di vitigni come 
        il Viognier, lo Chardonnay, il Tempranillo, il Syrah, il Manzoni bianco, il Nebbiolo ed il Pinot Noir, immersi nel microclima elbano e cullati dalla passione e la
        capacità di un solo uomo, un pirata: Antonio Arrighi!
        Oggi la superficie vitata dell'azienda agricola Arrighi è divisa per circa 1/3 con vitigni alloctoni: Chardonnay, Manzoni bianco e Viognier per i bianchi; Syrah, Sagrantino, Tempranillo per il rossi e 2/3 di vitigni autoctoni: Sangioveto ed Aleatico per i rossi, Biancone, Ansonica, Procanico rosa (clone del trebbiano toscano) e Riminese (vermentino) per i bianchi.

Sperimentazione      

Le sperimentazioni, in casa Arrighi, però non finiscono mai ... e dopo aver scelto "i suoi cavalli di troia in vigna", Antonio, si concentra sul materiale, i processi e le tecniche di cantina per scegliere quelle giuste, quelle cha fanno al caso suo! Ben presto comincia ad appassionarsi all'anfora sia per motivi strettamente tecnici che per motivi di gestione d'impresa! Antonio ci dice che da tempo era alla ricerca di un recipiente che permettesse al vino di invecchiare bene come succede nel legno, con una giusta microossigenazione, ma che ne trattenesse tutte le caretteristiche varietali, mantenendo vivi i sentori primari cercando, quindi di non aggredire il vino con le classiche note terziarie, tipici dei recipienti di legno. Nel 2012, così, decide di completare il passaggio dalla botte all'anfora che da allora usa con passione e dedizione. Il primo dei suoi vini che sintetizza questa scelta è il "tre S" - Sagrantino, Sangiovese, Syrah - il quale dopo una macerazione in acciaio procede con un invecchiamento, in media circa 4 mesi, in legno.

 l'Anfora

Le anfore usate da Antonio sono da 800 lt. e da 220 lt. provenienti dal distretto dell'impruneta, fatte a mano dalla fornace Parisi ed usate principalmente per lasciare invecchiare il vino. In media i vini di Antonio rimangono tra i 18 ed i 24 mesi ad invecchiare e la scelta del tempo di invecchiamento - in Anfora - dipende (ovviamente) dal tipo di vino - e vitigno - e dall'esperienza di Antonio che ogni anno assaggia e giudica. Il Viognier, per esempio, è lasciato anche macerare - solo con un 20% delle bucce - in anfora, per un totale di 8 mesi; cosa diversa, invece, per i rossi i quali vengono lasciati macerare tradizionalmente in acciaio dato che la sperimentazione con macerazione in anfora, ci dice Antonio, non ha prodotto ottimi risultati: polifenoli che dopo un certo punto venivano "ricatturati" dalle bucce e fastidiose percezioni amarognole che non sparivano. Conclusa la macerazione in acciaio, dunque, viene portato solo il mosto fiore in anfora e lasciato invecchiare, in media, 4 mesi.

 I vini        

Abbiamo potuto degustare 7 vini dell'azienda agricola Arrighi ed ognuno ha piacevolmente raccontato qualcosa di diverso:     

ANSONICA MATTANTO 2015 IGT - Ansonica 100% - Amarena e cieliegia matura, albicocca e frutta a polpa bianca molto matura accompagnate da spiccate note minerali. In bocca rotondo e pungente e la spiccata sapidità e fresca acidità rendono il vino estremamente piacevole da bere e ben equilibrato.
        
ERA ORA 2015 IGT - Chardonnay e Manzoni Bianco - Al naso fiori bianchi e frutta gialla quasi esotica ed un'accenno alla banana. In bocca leggera acidità e buona mineralità, rotondo e "piacione". La metà di questo vino è invecchiato in barrique di rovere francese.
 

V.I.P 2015 IGT - Viognier 100% - Questo è uno dei vini di Antonio che invecchia ancora in botte. Il legno usato proviene dalla zona dello Chablis ed è rovere di secondo passagio. Il vino si presenta con un sottofondo di vinaccia e sentori di fiori gialli, vaniglia e frutta bianca: banana in macedonia. In bocca la vaniglia è dominante e lascia una leggera velatura tra la lingua ed il palato molto piacevole; le parti dure sono principali rispetto alle morbide ma non eccedono e permettono al vino di essere ben equilibrato.
        
ILAGIÙ 2015 DOC - Procanico, Ansonica e Biancone - Al naso note minerali dominanti con qualche piccola sbavatura. In bocca, anche se più in retrolfattiva, ritroviamo un piacevole "retrogusto" di amarena. Frutti a polpa bianca accompagnano, dall'ingresso all'uscita, il vino in bocca. Duri e morbidi ben equilibrati con una leggerissima tendenza verso le parti morbide.
        
ISOLA IN ROSA 2015 IGT ROSATO - Syrah, Sangiovese, Sagrantino (mosti salassati) - Leggera speziatura verde e vinacce ancora troppo in evidenza accompagnano un forte sentore di fiori rossi in una soluzione alcolica. In bocca una punta di nocciola accompagna il vino in ingresso e lo rende molto piacevole. Duri e morbidi molto ben equilibrati. Un rosato da migliorare ma dal grosso potenziale.
        
SANGIOVESE 2015 - Sangiovese 100% - Al naso note di pasticceria secca e nota minerale/sapida insistente ma elegante. In bocca un po' "opulento" con una punta di vaniglia in retrolfattiva; morbidi e duri, comunque, ben equilibrati con un tanino bilanciato e già elegante nonostante la sua giovane età.
        
TERRE ROSSO "SSS" 2012 IGT - Sangiovese, Sagrantino e Syrah (Anfora) - Ottime speziature, molta frutta surmatura e terra bagnata (quasi sotto bosco); pecca, anche in tal caso, di leggerissima "opulenza". In bocca il tannino riempie ed asciuga senza aggredire troppo e la sua viva (vivissima) acidità lo sposta verso le parti dure ma come Antonio ci dice è un vino ancora giovane e di grande prospettiva. Cambierà davvero tanto!
        
SILOSO' ELBA ALEATICO PASSITO D.O.C.G. - Aleatico 100% - Note minerali forti, sentori erbacei evidenti con punte di erba secca estiva; marmellata di fico, ciliegia ed albicocca. In bocca leggera velatura tannica con amorevole morbidezza fruttata che richiama marmellate di frutta rossa ed arancione. Ottimo bilanciamento e ottimo per abbinamenti con dolci elabani, carichi di sapori ma non eccessivamente "zuccherosi". Il pan 'briaco è uno di questi.

Tiziano Catalano
Tiziano Catalano

In realtà, date le sue origini Molisane, per proprietà induttiva, Tiziano non esiste! Tuttavia, assumendo per assurdo, la sua esistenza, la sua nascita si fa risalire dopo la metà degli anni '80 (gli scritti riportano il 7 maggio 1987). Laureato presso la facoltà di scienze matematiche dell'università di Firenze, si guadagna da vivere sviluppando software ma ai "circuiti di mille valvole" preferisce le "strade del vino". La sua idea di vino ... ? Non gli presentate vini "ruffiani" per palati d'oltre oceano ... il binomio: eleganza e soprattutto territorio rappresenta la migliore approssimazione polinomiale alle complesse funzioni enologiche.

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